I VERBI IN IO DELLA TERZA CONIUGAZIONE
In latino ci sono dei verbi che, pur terminando in -io (come quelli della quarta), appartengono alla terza coniugazione.
come fare per riconoscerli? iniziamo a vedere come si coniuga il verbo capio, is, cepi, captum, ere, che vuol dire "prendere":
indicativo presente
capio
capis
capit
capimus
capitis
capiunt
indicativo imperfetto
capiebam
capiebas
capiebat
capiebamus
capiebatis
capiebant
indicativo futuro
capiam
capies
capiet
capiemus
capietis
capient
imperativo presente
cape
capite
infinito presente
capere
riusciamo a capire che si tratta di un verbo della terza coniugazione osservando per esempio la desinenza dell'infinito (ere, con la e breve!), ma anche dalle desinenze dell'imperativo presente (e, ite... se fosse stato della quarta avremmo trovato i, ite).
studiate questi verbi in io:
cupio, is, cupivi, cupitum, ere: desiderare
facio, is, feci, factum, ere: fare
e ora... il solito vocabolario di base ;-)
cogitatio, onis = il pensiero (f)
corpus, oris = il corpo (n)
dolor, oris = il dolore (m)
feles, felis = il gatto (f)
mens, mentis = la mente (f)
mica, ae = la briciola (f)
salutatio, onis = il saluto (f)
urbs, urbis = la città (f)
aridus, a, um = arido
limpidus, a, um = limpido
firmo, as, avi, atum, are = rinforzare
incipio, is, incepi, inceptum, ere = cominciare
ALTRE ECCEZIONI DELLA TERZA DECLINAZIONE
Alcuni sostantivi imparisillabi con una sola consonante davanti all'uscita is del genitivo singolare per eccezione al genitivo plurale escono in -IUM
Si tratta, per esempio, di:
fraus, fraudis = la frode (f)
ius, iuris = il diritto (n)
vis, roboris = la forza (f)
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